Milano 4-5-6 Novembre 2022 | Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci
Inutile negare che gli ultimi due anni non abbiano impattato sulla nostra persona: sommersi da notizie negative pronte ad invadere le nostre home, feed e menti.
Come in una corsa, molti si impegnavano nella costante ricerca di un lato positivo che spesso si costruiva su castelli di sabbia pronti a crollare con l’arrivo della prossima, e non molto lontana, valanga di negatività gratuita offerta sui vari canali di comunicazione.
Abbiamo imparato velocemente a chiuderci, ad urlare in silenzio e fingere una stentata felicità con rimasugli di momenti passati condivisi in date future.
Ma perché Focus Live è stato per me come una boccata d’aria fresca? E cosa c’entra con tutto questo?
“Divulgazione, corretta comunicazione, condivisione e chiarezza” sono solo alcuni degli aggettivi che mi saltano in mente quando penso a Focus Live 2022. – E a dire il vero, potrei già fermarmi a “corretta comunicazione”. –
Al giorno d’oggi tutti pensano di poter comunicare qualsiasi cosa in qualsiasi modo, senza però pensare all’enorme responsabilità che la comunicazione porta con se. Anche se sulle proprie bacheche, profili o in una semplice conversazione amichevole, la corretta comunicazione è basilare ed essenziale poiché con se porta capacità non poco indifferenti; come la possibilità “d’influenzare” il pensiero altrui, distorcere un fatto o incutere timori in terzi grazie alla divulgazione di argomenti dove non si è hanno abbastanza informazioni per poterne parlare.
Grazie agli ospiti dell’area Main Stage ho avuto la possibilità – e l’onore – d’ascoltare storie di tempi passati, presenti e futuri. Storie di sacrifici e determinazione che hanno portato a risultati sorprendenti nel campo della ricerca e dell’evoluzione per il genere umano.
E proprio grazie alla – prima citata – “determinazione” percepita dai vari ospiti ho acquisito speranza e consapevolezza.
Personalmente, forse dovuto ai mie studi scolastici, sono sempre stata particolarmente “binaria” nel pensiero e nelle scelte, ma in realtà ho ben appreso in questi tre fantastici giorni che non è sempre cosi: è assolutamente presente quella zona che sta tra lo 0 e 1, tra il bianco e il nero.
Ed è proprio il quel grigio dove gli orizzonti si intravedono e la speranza di un futuro diverso si concretizza.
Come? Con i piccoli gesti quotidiani da parte di tutti noi che possono fare davvero la differenza. Gesti dei quali si è ampiamente parlato sui vari palchi di Focus Live, con estrema puntigliosità e facilità per essere alla portata di tutti.
Grazie all’area experience, colma di realtà virtuale e due palchi dedicati ai vari talk, ho avuto la possibilità di entrare in un modo del tutto diverso con i miei stessi occhi ed immergermi al 100% in futuro più green e consapevole.
Cosa mi ha colpito di più?
Tra le tante prospettive, un occhio di riguardo è stato dato al “green” ma soprattutto alla prevenzione: un tema davvero illuminante e da non sottovalutare. Come diceva mia nonna “prevenire è meglio che curare” e a Focus Live questo è stato confermato grazie alla presenza di alcune delle realtà e testimonial maggiormente importanti nel campo della medicina e della ricerca. Attraverso questi ultimi è stato possibile apprendere come prevenire sia più facile di quanto si possa pensare, partendo però dall’alimentarsi in maniera sana e controllarsi regolarmente con visite di routine, senza lasciare nulla al caso.
La consapevolezza sull’inquinamento, sulla crisi climatica e su ciò che rischiamo nel perseguire lo stile di vita dei nostri genitori e nonni dovrebbe accendere il nostro interesse a 360° sul tema, cosa che l’evento di Focus ha cercato – e a mio avviso è riuscito – a fare.